mercoledì 28 dicembre 2011
SW
Come sempre accade quando passo qualche giorno a casa dei miei, mi sono ritrovato a ravanare in mezzo ai miei vecchi scatoloni di fumetti. Mi sono così trovato tra le mani in alcuni vecchi numeri de "I Vendicatori Della Costa Ovest", nome improbabile per una testata improbabile che conteneva storie improbabili ai limiti del leggibile e del guardabile (e a volte, anche al di là) ma che per qualche motivo collezionavo, e per qualche altro strano motivo adesso rileggo con doloroso affetto. In mezzo ai vari numeri ce ne sono un paio dove ciccia questo vecchio sotterfugio marveliano per utilizzare l'ennesima volta il design del costume nero di Spider Man che faceva tanto fico negli anni '90, e, diciamocelo, farà tanto fico PER SEMPRE.
La Donna-Ragno.
Mi piaceva un sacco come personaggio, anche se la mia memoria adesso come adesso mi aiuta poco, mi pare fosse una mamma single cazzuta ma anche molto vulnerabile, sempre marginale al mondo dei supereroi, che ci aveva un sacco di dialogo interiore molto umano e parlava poco e timidamente. Insomma, una tipa molto "reale". Non ricordo assolutamente le sue origini o i suoi poteri, ma produceva questa "tela psionica" che in uno degli albi in questione (per farvi capire il livello di scrittura delle storie) veniva descritta così:
Donna-Ragno: "Ci vogliono alcuni secondi prima che la mia tela psionica si materializzi del tutto.. dato che agisce direttamente sull'attrazione atomica dei legami degli strati molecolari."
Occhio di Falco: "Qualche volta, bella, farai meglio a ricordarti di dirmi dove hai imparato tutte queste nozioni di fisica"
.. Science rocks!
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mercoledì 21 dicembre 2011
martedì 22 novembre 2011
La gita a Illzach.
Questo sabato e domenica (19 e 20 Novembre 2011) sono stato ospite del Festival Bédéciné di Illzach, che è uno dei Festival più importanti della Francia, e in assoluto quello che ha più accenti nel nome. Il Festival Bédéciné di Illzach è un Festival tanto bello e anche incredibile. Per esempio all'inaugurazione ci erano le ballerine col can-can ma con la musica dello squalo, che facevano un po' paura ma un po' paura sexy. Poi sono usciti degli elfi-druidi con il glitter addosso che suonavano i tamburi e due flauti ciascuno (tutti e due nella bocca) che facevano anche loro un po' paura ma un po' paura allegra. Poi sono usciti dei grandi mostri sui trampoli che dentro avevano delle persone sudate, e uno era uguale a Beetlejuice e uno uguale alla signora del piano di sotto, e anche loro facevano un po' paura, ma un po' paura veramente. Poi mi hanno detto "vieni lorensò sieditì al tavolò e firmà le comìcs" allora io mi sono seduto, ma non avevo il pennello! Perchè mi era cascato dalla tasca e stava in mezzo ai cuscini del divano dell'hotel. Però poi l'ho ritrovato, e allora potevo disegnare.
Questo sono io con una firma:
Poi a un certo punto (subito quasi) mi sono finiti i grigi, e allora ho detto "accipeppa" (ma non proprio proprio "accipeppa") , e a uno gli ho detto "scusi, ma lei non avrà i grigi nel disegno, non si offenda" e lui ha detto "ah":
Poi ho pensato che "la matita è grigia!" E allora, ho fatto le dediche con la matita. (Eccone alcune)
Poi dopo abbiamo preso l'aereoplano e siamo tornati a Genzano, e ho rivisto quella del piano di sotto e le ho detto "signora, io lo so che lei dentro ci ha una persona sudata", e lei mi ha fatto una faccia strana, come a dire "non dica a nessuno il mio segreto".
Allora io ringrazio tutto il festival e chi ci stava là, che erano Annalisa Roberto Laura Tommaso Simone Federico e un sacco di altra gente incredibile, che se guardate i loro blog capite perchè sono regredito(?) a questa fanciullesca età.
Viva!
Questo sono io con una firma:
Poi a un certo punto (subito quasi) mi sono finiti i grigi, e allora ho detto "accipeppa" (ma non proprio proprio "accipeppa") , e a uno gli ho detto "scusi, ma lei non avrà i grigi nel disegno, non si offenda" e lui ha detto "ah":
Poi ho pensato che "la matita è grigia!" E allora, ho fatto le dediche con la matita. (Eccone alcune)
Poi dopo abbiamo preso l'aereoplano e siamo tornati a Genzano, e ho rivisto quella del piano di sotto e le ho detto "signora, io lo so che lei dentro ci ha una persona sudata", e lei mi ha fatto una faccia strana, come a dire "non dica a nessuno il mio segreto".
Allora io ringrazio tutto il festival e chi ci stava là, che erano Annalisa Roberto Laura Tommaso Simone Federico e un sacco di altra gente incredibile, che se guardate i loro blog capite perchè sono regredito(?) a questa fanciullesca età.
Viva!
giovedì 13 ottobre 2011
martedì 13 settembre 2011
Cronaca di 3 dediche.
Per dovere della cronaca, la questione del cambio di programma è andata così:
dato che 2 giorni prima della partenza ancora non sapevamo assolutamente niente dell'itinerario, ho cercato su internet e ho visto sul sito dell'Ankama quali erano le FNAC designate: così ho presto l'elenco e l'ho postato sul blog, imprimendolo nella mia mente.
Il giorno prima di partire ci viene finalmente inviato il programma che io stampo e intasco, nel quale però per un cambio all'ultim'ora era stata spostata una delle dediche. Troppo tardi: ormai nelle nostre menti innocenti si era impresso a fuoco il marchio della Defense. E così al tassista che ci prelevava dall'hotel abbiamo urlato "A LA DEFENSE!" con il busto fuori dal finestrino e il braccio teso verso l'avventura.
Et voilà.
Un caro saluto nella direzione della veranda che ospita Roberto, Matteo, Laura e Tommaso che sono i fumettari esuli del Jour 2.
E naturalmente a Federico e a Frèderic, grande assente.
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giovedì 1 settembre 2011
4eurol'ora
O anche, della mia eterna lotta contro gli oggetti inanimati di ogni dove.
Che poi 4 euro l'ora, a farsi due calcoli..
No, è meglio non farseli.
Che poi 4 euro l'ora, a farsi due calcoli..
No, è meglio non farseli.
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mercoledì 17 agosto 2011
VDM
Vita Da Mansarda
Dedicato a questa casetta che poi è una metafora della vita, che bisogna trovare un compromesso tra dare le testate e assumere un assetto curviforme.
Dedicato a questa casetta che poi è una metafora della vita, che bisogna trovare un compromesso tra dare le testate e assumere un assetto curviforme.
mercoledì 10 agosto 2011
mercoledì 3 agosto 2011
mercoledì 27 luglio 2011
Le Geniali Invenzioni Del Professor Caspita! 23
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sabato 2 luglio 2011
Riririririririririririsketches!
Il blog che già risentiva di Drakka ultimemente risente pure della ricerca di una nuova locazione per il mio culo ormai sediforme.. E così, mentre al telefono ammalio privati e agenzie con la mia voce flautata alla fragranza di rododendro, mi rodo dentro, e la mia disperazione trova asilo nel foglio che ho sotto mano, nell'occhieggiare di prostitute e nello zompare di vampire.
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giovedì 26 maggio 2011
Trailer Drakka!
Erano anni che non rispolveravo il mio amore per il montaggio, ed è stato bello.
..non ho resistito alla tentazione, i trailer dei fumetti mi sò sempre piaciuti tanto tanto, e visto che nessuno faceva niente, mi sono inchiodato alla sedia e ho deciso lo faccio io, costi quel che costi.
E' costato 2 giorni di completo annichilimento con le serrande chiuse, il cibo in tubetti come gli astronauti e un buco sulla sedia per non dovermi alzare mai, proprio mai, ma alla fine mentre i paramedici mi portavano via, un sorriso era visibile attraverso la maschera di ossigeno.
..quindi mettetelo in HD sennò vengo lì e vi taglio le mano!
giovedì 12 maggio 2011
Close encounters.
E' stato il nostro primo incontro di persona. E' stato strano, è stato indiretto, e come tutti i primi incontri molto attesi, diverso da come me lo aspettavo. Io vestivo con la mia vecchia tuta da colorista che da un po' avevo chiuso nell'armadio e temevo puzzasse di chiuso. Mi sudavano le mani e non sapevo bene cosa dire, da dove cominciare. Notando la mia empasse, colui che mi aveva condotto al tuo cospetto mi ha suggerito "è in bianco e nero, lo devi solo colorare!". Così mi sono sollevato un pò, in vista di un ambito familiare, e con rinnovato coraggio ho chiesto "Ah bene sì e di che colore è?". "E' bianco e nero" fu la risposta.
Per tutto il tempo non mi hai detto una parola, fissavi il muro alle mie spalle da dietro quegli occhialoni neri. Saldo. Inamovibile. Sicuro. Come ti conosco.
Alla prossima.
Lorenzo.
P.S. Sempre sarò grato a Stefano Caselli per aver combinato l'incontro, e per aver disengato cotanto splendore (che potete vedere qui sotto nella versione B/N come mi fu consegnata e nella versione "edicola").
Per tutto il tempo non mi hai detto una parola, fissavi il muro alle mie spalle da dietro quegli occhialoni neri. Saldo. Inamovibile. Sicuro. Come ti conosco.
Alla prossima.
Lorenzo.
P.S. Sempre sarò grato a Stefano Caselli per aver combinato l'incontro, e per aver disengato cotanto splendore (che potete vedere qui sotto nella versione B/N come mi fu consegnata e nella versione "edicola").
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mercoledì 4 maggio 2011
Drakka!
Manca un mesetto all'uscita ragazzi..
Sò tutto 'nfrèmito.
E fremendo vi annuncio con orgoglio che anche il penultimo punto che rimaneva sospeso nel programma che pubblicai due gennai fa è stato completato (per la pasta di semola la vedo tosta però).
Sul nuovo blog posterò a breve anche le versioni di prova della copertina che vedete qui sopra, tutti gli sketches, i layout, delle pagine intere, etc.
Sarà un blog Drakka-only, e terrò questo un blog Drakka-semi-free.
Voi però metteteli vicini nei segnalibri, che si vogliono bene.
Sò tutto 'nfrèmito.
E fremendo vi annuncio con orgoglio che anche il penultimo punto che rimaneva sospeso nel programma che pubblicai due gennai fa è stato completato (per la pasta di semola la vedo tosta però).
Sul nuovo blog posterò a breve anche le versioni di prova della copertina che vedete qui sopra, tutti gli sketches, i layout, delle pagine intere, etc.
Sarà un blog Drakka-only, e terrò questo un blog Drakka-semi-free.
Voi però metteteli vicini nei segnalibri, che si vogliono bene.
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lunedì 28 marzo 2011
Qui comincia l'avventura.
Lungo silenzio!
Finito albo francese!
Pubblicazione a Giugno, grande fervore, grande emozione! Strane sensazioni! E' il mio corpo che caaambia e caaaambia e caaaambia.
Mi trovo ora nella fase preparatoria del secondo volume, tra nuovi personaggi e nuovi costumi, progetti e idee. Così, in questo breve periodo di pseudo rallentamento, mi sono preso una giornata per ultimare questa cosa che avevo in mente da un po', che altrimenti chissà quando ci riuscivo. Una di quelle idee che ti ci svegli la mattina e avendo davanti mesi di impegni fitti sai che non potrai realizzare ancora per tanto tempo, e allora te la conservi dentro che bussa e scalcia e cresce e qualche mese dopo arriva il momento e così tra fitte sudore e sangue sei lì sul lettino che spingi e spingi e urli ma poi con un vagito finisce tutto e l'ostetrica te la porge e improvvisamente ti rendi conto che la tua metafora è andata troppo in là.
Ad ogni modo, sia quel che sia, questa pagina la dedico a chi teme (te, me).
Finito albo francese!
Pubblicazione a Giugno, grande fervore, grande emozione! Strane sensazioni! E' il mio corpo che caaambia e caaaambia e caaaambia.
Mi trovo ora nella fase preparatoria del secondo volume, tra nuovi personaggi e nuovi costumi, progetti e idee. Così, in questo breve periodo di pseudo rallentamento, mi sono preso una giornata per ultimare questa cosa che avevo in mente da un po', che altrimenti chissà quando ci riuscivo. Una di quelle idee che ti ci svegli la mattina e avendo davanti mesi di impegni fitti sai che non potrai realizzare ancora per tanto tempo, e allora te la conservi dentro che bussa e scalcia e cresce e qualche mese dopo arriva il momento e così tra fitte sudore e sangue sei lì sul lettino che spingi e spingi e urli ma poi con un vagito finisce tutto e l'ostetrica te la porge e improvvisamente ti rendi conto che la tua metafora è andata troppo in là.
Ad ogni modo, sia quel che sia, questa pagina la dedico a chi teme (te, me).
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giovedì 17 febbraio 2011
Ririririririririririsketches!
Un bolide che perde pezzi e rimbalza nel deserto
Un cassetto di pennarelli scarichi
Miopia
Cuffie
Squilla e vibra ma non lo sento
Skype "rispondi!"
Cuffie via
Squilla e vibra ancora ora lo sento
Al telefono con Anna per restare umano
Incapacità di monotasking
Apro il cassetto
Un cassetto di pennarelli scarichi
Miopia
Cuffie
Squilla e vibra ma non lo sento
Skype "rispondi!"
Cuffie via
Squilla e vibra ancora ora lo sento
Al telefono con Anna per restare umano
Incapacità di monotasking
Apro il cassetto
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venerdì 4 febbraio 2011
Despite of my blah blah.
Io sono capace di comunicare solo in due modi: o con un'immagine, o con troppe parole.
E per immagine posso anche intendere un piccolo agglomerato di parole, ben inteso. Immagine è anche una metafora, un verso, un concetto tisico che respiri con i polmoni di un orso.
Ma le immagini che più sento vicine sono i disegni.
Il disegno nasce sbrigliato. Anche quando è un fumetto, ossia quando il disegno si incastona in una storia e per rispettare le esigenze narrative non può essere una pura espressione della mia interiorità. Io stesso non so bene cosa ci va a finire in un mio disegno, o cosa ne esce fuori quando lo si guarda. E' un pò come un figlio, che quando ha le gambe piglia e se ne va con un pezzo di te, e tu non sai nemmeno qual'è. E questa assenza di controllo è comune ai disegni e ai pensieri, che non si sa dove cominciano e dove finiscono, e che sono cavalli selvaggi che nel recinto di una frase ci rimangono nervosi e scalcianti fino al puntoacapo.
Così mi è capitato di soffermarmi sul disegno qui sopra. Di osservarlo, e di pensare: da dove viene fuori? Nella sceneggiatura leggo che il personaggio a quel punto dovrebbe esprimere una rabbia disperata. E così metto la matita sul foglio, e disegno la piega delle sopracciglia, la bocca, gli occhi. Poi finisco, inchiostro, coloro, e lo rivedo. E penso: da dove viene questa rabbia? Perchè la sento così reale? Non dipende nè dalla qualità della rappresentazione, nè dal contesto, dal quale voglio prescindere.
Ed è così che mi rendo conto che quella rabbia è mia. Non è una pura costruzione di linee e ricordi e contrazioni muscolari: è un'espressione vera. Sono la rabbia e la disperazione nelle quali mi calo pensando alla Storia recente e vivendo il presente. La rabbia nel vedere ogni sensibilità presa a schiaffi, ogni espressione banalizzata, ogni valore venduto. La noncuranza che nessuno vuole ammettere di adulare. La frustrazione di Pomigliano, di Mirafiori, dell'Aquila, di un paese intero che è condannato a ingoiare in silenzio bocconi amari sotto una pioggia di pietre e mani nascoste. E' anche l'inesprimibile paura del domani. La noia distruttiva di corsi e ricorsi storici. C'è tutto l'abisso che metto da parte perchè non serve a nessuno, che non basta per sentirsi migliori, che non costruisce niente e che cerco quindi di tenere lontano dalle speranze, con un gesto appena distinguibile dalla schizofrenia. C'è lo sdegno che mi si strozza in gola, e che fermo lì prima di vederlo congiungersi al roboare del fiume di negatività che ci trasporta tutti, ma senza dire dove.
Nelle sue lacrime che brillano, attraverso la mia, c'è la rabbia di chi mai avrebbe pensato di leggersi negli occhi disperati di un gigantesco gorilla glabro con delle ali sulla faccia.
Ma non ditelo a nessuno.
E per immagine posso anche intendere un piccolo agglomerato di parole, ben inteso. Immagine è anche una metafora, un verso, un concetto tisico che respiri con i polmoni di un orso.
Ma le immagini che più sento vicine sono i disegni.
Il disegno nasce sbrigliato. Anche quando è un fumetto, ossia quando il disegno si incastona in una storia e per rispettare le esigenze narrative non può essere una pura espressione della mia interiorità. Io stesso non so bene cosa ci va a finire in un mio disegno, o cosa ne esce fuori quando lo si guarda. E' un pò come un figlio, che quando ha le gambe piglia e se ne va con un pezzo di te, e tu non sai nemmeno qual'è. E questa assenza di controllo è comune ai disegni e ai pensieri, che non si sa dove cominciano e dove finiscono, e che sono cavalli selvaggi che nel recinto di una frase ci rimangono nervosi e scalcianti fino al puntoacapo.
Così mi è capitato di soffermarmi sul disegno qui sopra. Di osservarlo, e di pensare: da dove viene fuori? Nella sceneggiatura leggo che il personaggio a quel punto dovrebbe esprimere una rabbia disperata. E così metto la matita sul foglio, e disegno la piega delle sopracciglia, la bocca, gli occhi. Poi finisco, inchiostro, coloro, e lo rivedo. E penso: da dove viene questa rabbia? Perchè la sento così reale? Non dipende nè dalla qualità della rappresentazione, nè dal contesto, dal quale voglio prescindere.
Ed è così che mi rendo conto che quella rabbia è mia. Non è una pura costruzione di linee e ricordi e contrazioni muscolari: è un'espressione vera. Sono la rabbia e la disperazione nelle quali mi calo pensando alla Storia recente e vivendo il presente. La rabbia nel vedere ogni sensibilità presa a schiaffi, ogni espressione banalizzata, ogni valore venduto. La noncuranza che nessuno vuole ammettere di adulare. La frustrazione di Pomigliano, di Mirafiori, dell'Aquila, di un paese intero che è condannato a ingoiare in silenzio bocconi amari sotto una pioggia di pietre e mani nascoste. E' anche l'inesprimibile paura del domani. La noia distruttiva di corsi e ricorsi storici. C'è tutto l'abisso che metto da parte perchè non serve a nessuno, che non basta per sentirsi migliori, che non costruisce niente e che cerco quindi di tenere lontano dalle speranze, con un gesto appena distinguibile dalla schizofrenia. C'è lo sdegno che mi si strozza in gola, e che fermo lì prima di vederlo congiungersi al roboare del fiume di negatività che ci trasporta tutti, ma senza dire dove.
Nelle sue lacrime che brillano, attraverso la mia, c'è la rabbia di chi mai avrebbe pensato di leggersi negli occhi disperati di un gigantesco gorilla glabro con delle ali sulla faccia.
Ma non ditelo a nessuno.
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giovedì 6 gennaio 2011
Un dramma tutto mio (?)
.. che la tazza si sa, è il trono dei lettori.
E siccome siamo in ambito autobiografico, colgo l'occasione per parlarvi di una cosa buffa: ebbene, il 2011 è cominciato come sempre come un naufragio in alto mare. E così siccome nei naufragi il legno vale più dei diamanti, se sei stato naufrago non vedrai più un comodino con gli stessi occhi. Insomma, se me l'avessero detto qualche anno fa che sarei diventato così appassionato di sceneggiati radiofonici, avrei fatto una risata nervosa e avrei detto "scusi ma chi è lei? Inoltre Michael Jackson è ancora vivo!".
Così niente, dopo gli audiolibri, i documentari e le registrazioni delle conferenze, ho scoperto questo grandioso distretto del mondo auditivo che se ha fondo è ancora molto lontano, e le pagine mi scorrono via tra un caso dell'ispettore Maigret, le avventure del Corsaro Nero (che, ironia della sorte, era abbastanza razzista) e psicodrammi tedeschi inquietantissimi.
E allora vi offro una chicca veramente imperdibile che ho scovato ravanando negli archivi della rai: tre favole di Italo Calvino lette ed interpretate da Elio e le Fiabe Tese. Una roba pazzesca da ascoltare e riascoltare tra le risa.
Le ochine
La scuola della Salamanca
I 5 scapestrati
E siccome siamo in ambito autobiografico, colgo l'occasione per parlarvi di una cosa buffa: ebbene, il 2011 è cominciato come sempre come un naufragio in alto mare. E così siccome nei naufragi il legno vale più dei diamanti, se sei stato naufrago non vedrai più un comodino con gli stessi occhi. Insomma, se me l'avessero detto qualche anno fa che sarei diventato così appassionato di sceneggiati radiofonici, avrei fatto una risata nervosa e avrei detto "scusi ma chi è lei? Inoltre Michael Jackson è ancora vivo!".
Così niente, dopo gli audiolibri, i documentari e le registrazioni delle conferenze, ho scoperto questo grandioso distretto del mondo auditivo che se ha fondo è ancora molto lontano, e le pagine mi scorrono via tra un caso dell'ispettore Maigret, le avventure del Corsaro Nero (che, ironia della sorte, era abbastanza razzista) e psicodrammi tedeschi inquietantissimi.
E allora vi offro una chicca veramente imperdibile che ho scovato ravanando negli archivi della rai: tre favole di Italo Calvino lette ed interpretate da Elio e le Fiabe Tese. Una roba pazzesca da ascoltare e riascoltare tra le risa.
Le ochine
La scuola della Salamanca
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