domenica 27 giugno 2010

Parole sante!

Tante cose da dire, e uno cerca di organizzarsi i discorsi nella testa, di mettere in fila le idee per dire qualcosa di intelligente, e io vorrei essere utile, ma quant'è difficile parlare pensando, e poi Fred mi manda una tavola, e a vignetta uno c'è la risposta:
CLANG!
CRASH!
-Et merde!

martedì 1 giugno 2010

La Tigre e il Pirata.


Eccoci ad un nuovo appuntamento con il fumetto non per i bimbi, ma dei bimbi.
Ho lavorato in una seconda elementare stavolta, e per adesso hanno il primato di bimbi più piccoli con i quali ho affrontato un progetto del genere. 26 bimbi, 26 cervelli, 52 mani, 5 mesi, 1 ora di coniglio Lorenzo a settimana, 26 pagine.
Potete scaricare il fumetto intero da
o da QUI
Io, lo ripeto per chi non avesse letto o non avesse memoria dei precedenti post simili a questo, non ho contribuito con materiale alcuno, ho solo aperto le paratìe. Un approccio quantomeno insolito agli occhi di alcuni, soprattutto per quelli che osservano le concitate lezioni.
Ma però non sono d'accordo.
Chiunque nel proprio vocabolario mentale associa alla parola "educazione" l'immagine di un insegnante in piedi che parla e un bimbo al banco che ascolta e apprende. Mmmh.. ma allora perchè sui vocabolari cartacei l'etimo esatto della parola EDUCAZIONE è segnato come ex-ducere, ossia condurre fuori?
A quale vocabolario devo inviare l'errata corrige? Ma non temete, la risposta sta nelle righe di definizione del termine, a rassicurare gli animi dopo lo sconvolgimento dell'etimo: "Si intende il processo attraverso il quale l'individuo riceve e impara quelle particolari regole di comportamento che sono condivise nel gruppo familiare e nel più ampio contesto sociale in cui è inserito". Oppure "Aiutare con opportuna disciplina a mettere in atto, a svolgere le buone inclinazioni dell'animo e le potenze della mente, e a combattere le inclinazioni non buone: lo che è condur fuori l'uomo dai difetti originali della rozza natura, instillando abiti di moralità e di buona creanza." Aaaaaaah. In questo senso! In pratica frullando le parole in una quantità equivalente di panegirici potrei dire che io a tavola educo la maionese perchè la conduco fuori dal barattolo, o che lo stato mi educa perchè tira fuori da me le tasse. Aoh, è sempre educazione.
Perchè si è scivolati in questa deformazione terribile per la quale nelle scuole, e specialmente nelle nostre, educazione è uguale ad indottrinamento? Magari fosse solo per pigrizia o miopia degli insegnanti (non tutti, grazziaddio). Magari. E magari invece è che inventare, creare, proporre, sono attività del pensiero, e del genere che prevede astrazione e associazione. Che dalle nostre parti non sono proprio doti superstar. Pensare non è da persone intelligenti. Chi pensa inventa, chi inventa viaggia, e chi viaggia si perde, e chi si perde perde tempo a porsi domande sulle direzioni. Insomma, non conviene, no? Che va a finire che ti sbagli e ti poni pure le domande giuste. Senti, tiè la mappa. Ilcazzodinavigatore. Segnati le scorciatoie e procedi a testa bassa, e sticazzi degli altri e del panorama. Oooh yeah. Saranno banalità a sfondo paranoico, che mi sento un pischello a pensare queste cose. Però era Bruno Munari che diceva che l'insegnamento non dovrebbe occuparsi tanto del cosa, quanto del come.

Cari bimbi che leggete questo blog e che poi a volte mi dite le cose belle, gli ultimi sviluppi del mio lavoro mi stanno trascinando lontano da voi, e questa cosa mi fa piangere. Ma è così. E il mio maldipancia mi fa pensare. Mi è chiaro ormai e vi rivelo che se non potessi tornare da voi, che sia materialmente o con la memoria, non solo non avrei un cacchio da dire, ma non saprei nemmeno a chi dirlo.
Ah, e scusate se ogni tanto scrivo le parolacce, ma capiterà anche a voi, prima o poi.