giovedì 13 settembre 2012

Morrah!


Un giorno il principe Diselcio, di ritorno da una battuta di caccia, si trovò a passare per il mercato quando una vecchina si avvicinò al suo cavallo e gli chiese:
-Oh giovine principe, concederesti a questa povera donna malata l'onore una partita alla morra cinese? 
Il principe Diselcio, vedendo che in molti avevano assistito alla scena e si erano fermati intorno a loro, si trovò costretto ad accettare la sfida della timida signora per non mettere a rischio il suo onore.
- Botta secca! - Chiarificò il principe piombando con un balzo giù da cavallo. La vecchina, facendo un passo indietro, annuì.
Così i due pugni, uno carico di anelli e l'altro di vene, danzarono nell'aria mentre i due intonavano il rituale -But-tia-mo-lè-ggiù!-

Il principe tenne il pugno chiuso fino alla fine, mentre la vecchina all'ultimo momento lo aprì, tendendo le dita in una stella ossuta.
Il silenzio all'improvviso piombò sul mercato.
Il principe Diselcio fissava il suo pugno, mentre la signora fissava il principe Diselcio.
- Carta batte Roccia! - gridò infine un bimbo tra il pubblico.
Un - Ooooh!- di stupore si levò nella folla come uno stormo di piccioni.
Il principe, ancora paralizzato, diventò rosso in volto e scavalcando il brusio imbarazzato esclamò: - AVEVO DETTO SI ARRIVA A TRE!-

Il sorriso pietoso che nel frattempo si era disegnato sulla bocca della vecchina, al risuonare di queste parole, si appiattì bruscamente. I suoi occhi si alzarono verso il cappello floscio di Diselcio, le sue mani tremanti si sollevarono dai fianchi, facendo scivolare le sue larghe maniche lungo le braccia. Con una voce rasposa, gracchiò: "Avevi detto botta secca, e botta secca dirai per sempre. Mentre le lucertole prenderanno il sole sulle tue spalle e i ragni faranno la tana nelle tue orecchie."

Da quel giorno nessuno vide più il principe Diselcio. Alcuni presenti dicono di aver visto le mani del principe trasformarsi in roccia, prima che le guardie lo avvolgessero frettolosamente nel mantello e lo portassero via sollevandolo da terra.

martedì 4 settembre 2012

Le rive(r).





Quest'anno più viaggi dentro che fuori, ma almeno lì i ponti li attraverso come dico io.