lunedì 15 novembre 2010

Riririririririririsketches!

Tutto procede!
Cieco non vede,
prende e si siede
sopra il tuo piede.
Taci con fede
o cambi di sede?

mercoledì 3 novembre 2010

L'alba non questa, quella dopo.

35 anni fa io non ero ancora vivo, e Pasolini lo sarebbe stato fino alla sera.

47 anni fa, tra il 63 e il 64, Pasolini viaggia in tutto lo stivale per accumulare materiale per Il Vangelo Secondo Matteo. Così durante i tempi morti, avendo l'attrezzatura a disposizione, decide di aggirarsi per le piazze e per le vie delle città e dei paesi con una piccola troupe da TV raccogliendo una serie di piccole interviste che poi fonderà in un film-documentario dal titolo "Comizi D'Amore". Il tema delle interviste è la sessualità. Dall'altra parte del microfono, a rispondere alle sue domande educate e al suo conciliante incalzare, un'Italia sincera che non ero proprio abituato a vedere. Un'Italia che ancora non affoga quello che pensa in risolini e retorichine e copioncini, che non è appiattita innaturalmente dalla televisione stessa, e che a tratti fa sorridere per la limpidezza, come si sorride dell'ingenua puzzetta di un infante. Se non fosse che l'unica cosa che è cambiata è che adesso abbiamo i deodoranti chimici a coprire le nostre adultissime scorreggione da cicoria.

Gli unici rivoluzionari, come nota Pasolini stesso, sono i ragazzini e le ragazzine con le gambine veloci che svicolano e se ne fottono ("Come mothers and fathers/Throughout the land/And don't criticize/What you can't understand/Your sons and your daughters/Are beyond your command" cantava sempre 47 anni fa qualcuno dall'altra parte dell'oceano) e che oggi sono i grandi, ma forse hanno cambiato idea, o forse adesso hanno problemi alle ginocchia, o forse sono trattati ancora come dei bambini.

Quello che viene fuori è un vero e proprio gioiello che io vi propongo QUI. Il film è in streaming e fastidiosamente diviso in 14 spezzoni, ma su, fate un piccolo sforzo, perchè merita veramente. Fa pensare che una cosa così a farla oggi sarebbe come raschiare il fondo di un mare inquinato.

Nel corpus di interviste sono incastonate delle piccole meravigliose intervistine-dialoghi con Moravia e Ungaretti, che per quanto sono belle feriscono. Questa è così attuale in questi giorni, che mi fa venir voglia di urlare.